Infermiere e anziano

“ Il punto di vista di Zuzana Šanková


Ogni giorno mi alzo e vado a lavorare con tutto l’entusiasmo di affrontare una nuova giornata nella struttura per anziani ove attualmente lavoro.  Ogni giorno cerco di impegnarmi al massimo professionalmente per dare a tutti gli anziani ospiti il massimo dell’assistenza infermieristica, delle cure sanitarie e di quanto negli anni ho imparato con l’esperienza. Ma lavorare in questo tipo di struttura significa anche occuparsi dell’anziano malato e non solo della malattia, della persona che soffre e della sua realtà circostante e non solo del dolore. Trascurare ciò significherebbe ridurre la medicina e le cure a pura Tecnica, trasformando le cure in una lunga serie di tecniche applicate e di servizi erogati. Non si può prescindere dalla relazione, dalla persona malata, dal rapporto tra persone, dalla dignità delle cure e del morire.  Nel rapporto infermiere-anziano essenziale è l’empatia, definibile come la “capacità di entrare nella vita di un altro, di percepire fedelmente i suoi sentimenti e di capire il loro significato” (Kalish, Beatrice J. – American Journal of Nursing – September 1973 – What is empathy?). Da parte dell’infermiere occorrono il saper percepire e valutare gli atteggiamenti caratteristici dell’anziano paziente, sensibilità di dialogo e di ascolto ed io dico ed aggiungo anche … amore.
Domani mattina ancora felice e con tanto amore per loro e per la professione che svolgo andrò a lavorare.


nastro neroUn bacio ed una preghiera per Jana . . . e per tutti coloro che non ci sono più.


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